Sai dove stai andando?
Capita sempre in questo periodo di fare un resoconto degli ultimi 12 mesi e una lista di buoni propositi per l’anno nuovo. Ma a volte facciamo fatica a guardarci indietro e a mettere a fuoco il futuro: forse non hai fatto abbastanza? E’ rimasto tutto uguale all’anno precedente? E ora lo sai dove stai andando?
Certo, in un modo o nell’altro il 2020 ci ha segnato un po’ tutti. Ma siamo davvero cambiati? Siamo migliorati? Abbiamo fatto qualche passo in avanti verso i nostri sogni?
I buoni propositi andrebbero fatti ogni giorno.
Questo discorso dei buoni propositi, dovrebbe funzionare ogni giorno. E non solo a Gennaio.
Io negli ultimi 2 anni e mezzo di cambiamenti ne ho fatti parecchi.
Tutto è iniziato quando ho preso la prima grande scelta coraggiosa: un periodo sabbatico di 6 mesi per fare un viaggio.
Dà li è stato un susseguirsi di avvenimenti: 5 mesi in viaggio senza un’entrata economica, 6 mesi di lavoro, selezioni per diventare guida in bici, un fallimento, un’esperienza di Wwofing, un altro viaggio, il trasferimento a Barcellona, questo blog, la vita da freelance, una pandemia, un brand di magliette a tema cicloturismo. Il tutto sfumato da tante piccole sfaccettature intermedie. Te le racconto qui.
E adesso? Dove sto andando?
Credo di averlo già detto: a fare piani sono davvero pessima!
Ci sono persone che programmano viaggi 1-2 anni prima (vi prego, ditemi come fate!); io è già tanto se so dove andrò la settimana prossima.
Forse perché la mia vita è stata sempre un po’ precaria. Un susseguirsi di contratti termine, relazioni instabili dove era difficile persino prenotare una vacanza insieme.
O forse il vero problema è che faccio fatica a distinguere cosa desidero davvero? O non ho chiaro dove sto andando? E’ paura della felicità?
Vabé, seghe mentali a parte, fare un programma è fuori da ogni mio schema mentale. Ma se non ho un obiettivo, come faccio a raggiungerlo?
Se non sai dove andare, non ci arriverai mai.
C’è una cosa importante che ho imparato nel mio primo viaggio in bici in solitaria: non sai dove stai andando? Beh, non ci arriverai mai.
“Angelina, grazie, gran bella ovvietà. Chi non sa dove sta andando? Io lo so: ho un lavoro, un partner, una casa…”
Aspetta, lasciami raccontare.
A una settimana dalla partenza del mio viaggio sulle Alpi, ero provata fisicamente e mentalmente: un viaggio decisamente oltre le mie aspettative. Non sapevo più cosa fare, dove andare, ogni altro luogo mi sembrava più bello di quello in cui mi trovavo.
Certo, c’era l’idea iniziale di attraversare tutto l’arco alpino, ma in quel momento vedevo tutto offuscato ed ero pronta ad accettare altre proposte di viaggio.
Ricordo una sera in ostello a Hospental (un fantastico Ostello ai piedi del San Gottardo): in stanza con altri 3 ragazzi attorno al tavolo, cartine aperte, tutti a darmi consigli su dove andare, a propormi nuovi itinerari.
“Basta, basta, basta! Grazie per tutti i vostri interessanti consigli. Ma… ho deciso, comunque vada, arriverò a Udine”
Udine rappresentava vagamente la fine del mio itinerario, ma piena di insicurezze sulle mie capacità, avevo lasciato l’opzione aperta. E così, alle prime difficoltà, mi ritrovai letteralmente persa. Pronta ad abbandonare tutto. Cos’avrei concluso così?
Da quel giorno decisi che sarei arrivata a Udine e che niente e nessuno mi avrebbe fermata. Ogni volta che pensavo di cedere o che qualcuno “cercava” di distrarmi, ripensavo alla mia meta. Tiravo il fiato e ripartivo.
Bella storia Angelina, ma quindi?!!
Eh, quindi…
Quante volte ci siamo arresi prima di raggiungere il nostro obiettivo? Quante energie e tempo abbiamo sprecato perché non avevamo ben chiaro dove stavamo andando?
E quella volta che per paura o pigrizia abbiamo preso la strada più semplice, rinunciando al nostro sogno nel cassetto?
Io personalmente, un bel po’.
I famosi buoni propositi
Mi ero detta: “quest’anno niente lista dei buoni propositi… io i buoni propositi li faccio ogni giorno.”
E invece no.
Quando pochi giorni dopo ho fatto il conto economico del 2020 della mia vita da freelance, sono scesa dalle nuvole e ho cercato di razionalizzare un po’ e il titolo di questo articolo è esattamente la domanda che mi sono posta:
“Angela, sai dove stai andando?”
E non sono riuscita a darmi una risposta chiara.
Nell’ultimo anno, presa dalla paura di non farcela, ho provato a intraprendere più di una nuova strada, tornare indietro, riprovarci. Oltre a perdere un gran tempo in svariati tipi di distrazioni.
E quale è stato il risultato? Che sì, visto il periodo, poteva andare molto peggio. Ma non è di certo così che voglio che sia la mia vita da freelance. O forse non è questa la vita che voglio? Touché.
Se non ci chiariamo prima le idee su dove vogliamo andare, su quali sono i nostri obiettivi, sarà difficile intraprendere la strada giusta. Cederemo alle distrazioni, alle difficoltà, alle paure, alla stanchezza, ai giudizi degli altri. Se poi non ce la facciamo, non è perché abbiamo fallito, è che non ci abbiamo provato abbastanza.
Per me adesso, c’è ancora bisogno di scegliere di andare a Udine 🙂
E voi sapete dove state andando?
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