Australia in bici

Una bici comprata ad Adelaide per 130€, un itinerario lungo 2.000 km verso le città più famose della terra dei canguri.

Organizzare un viaggio in bici Australia

L’Australia è un continente immenso e affascinante e da sempre era il mio sogno nel cassetto.

Sono arrivata lì dopo due mesi di zaino in spalla in Asia. Ma l’esperienza sulle Alpi mi aveva lasciato molta nostalgia della bici come modalità di viaggio e così era nato in me il desiderio di attraversarla sui pedali.

Ma Angelina, la bici non ce l’avevi e nemmeno borse e attrezzatura, come cavolo hai fatto?

Valentina ad esempio la sua bici per tornare in Italia l’aveva comprata in Vietnam. Io avrei potuto trovarla in Australia, no? E il resto… beh avrei trovato una soluzione! Potevo farcela.

Sulle Alpi una sera in campeggio avevo conosciuto per caso Peter e Alison, una coppia di Adelaide. Lui era appassionato di bici e colpito dal mio viaggio mi aveva lasciato i suoi contatti, dicendomi che se fossi andata in Australia, avrei potuto contattarli.

Iniziò uno scambio di email. Gli raccontai del mio desiderio di percorrere the great country in bici, mi propose alcune soluzioni che però non mi convincevano: prestarmi la bici di Alison e fare dei giri attorno ad Adelaide, svariati siti di bici usate, ma non trovavo niente che andasse bene (avevo anche un budget limitato). Avevo anche iniziato a contattare alcuni host di Warmshower (ndr: sito per trovare e offrire ospitalità gratuita fra cicloturisti), con risultati poco incoraggianti.

Poi arrivò una notizia fantastica: Charles, un suo amico che comprava, aggiustava e rivendeva bici usate, ne aveva trovata una perfetta per me, una vecchia bici da corsa per soli 130€. Lui oltretutto era anche cicloviaggiatore. Mi prese in simpatia e mi prestò anche tutta l’attrezzatura: borse, tenda, materassino, pentolino per cucinare.. il fornello diceva che non mi sarebbe servito, i campeggi erano attrezzati (ehm… qualche volta ho rischiato di restare senza cena!). Alla fine del viaggio avrei gli avrei rispedito indietro le cose e avrei provato a rivendere la bici.

Bene, ero pronta per partire!

Coorong National Park – South Australia
L’itinerario

Come prima di partire per le Alpi, mi ritrovai a dover pianificare un itinerario in pochi giorni. Non so a voi, ma a me guardare una mappa fa più o meno lo stesso effetto di affacciarmi a uno sgabuzzino buio.

Per quanto possa vedere la strada, non posso sapere esattamente cosa mi aspetterà, sopratutto le strada attraversa montagne altissime come sulle Alpi, o il nulla come in Australia. E questo in passato mi ha sempre un po’ inquietato.

Ma tornando alla pianificazione, quando si ha un tempo limitato (io avevo il volo il 9 dicembre da Sydney), si fa abbastanza presto a organizzarsi. Sarei arrivata a Melbourne, e poi da lì avrei preso un bus, o fatto l’autostop!

Chiedere ai locals è un’altra cosa utilissima. Charles aveva già fatto quel percorso e mi diede un possibile elenco delle tappe. Forse un po’ troppo impegnative per me. Ma almeno avevo una direzione.

Le cose poi andarono diversamente. Se c’è una cosa che mi ha insegnato il mio lungo viaggio è quella di imparare a cambiare i piani. Per un serie di vicissitudini (anche romantiche) che vi racconterò, decidi di spostare il volo ed arrivare a Sydney in bicicletta.

Qui sotto l’itinerario. Sembra una strada lunghissima, ma… non è nemmeno la metà della costa meridionale dell’Australia.

Il mio percorso da Adelaide a Sydney
Viaggiando si impara

Viaggiare in bici e dormire in tenda, rispetto ad un viaggio da backpackers fra ostelli a guest house, mi fa sentire molto più vulnerabile.

Dopo due mesi e mezzo dal mio viaggio sulle Alpi io nemmeno mi ricordavo come si montasse una tenda e della sensazione di pedalare per km da sola a volte senza incontrare nessuno. Avevo scelto di dormire in campeggio, il wild camping per me era assolutamente off limits. Troppa paura.

Poi un giorno, mi convinsi a chiedere ospitalità a Justin, un host di Warmshower. Prima di allora ero stata ospitata solo 3 volte. E solo da 2 ragazze e una coppia. A dormire da sola a casa di un ragazzo….. beh, non mi fidavo! Ma messaggiando con un’altra cicloviaggiatrice meno cagasotto di me, decisi di contattarlo.

Justin mi disse che quella sera sarebbe arrivato anche un altro cicloturista. Fu così che conobbi Dan, un ragazzo inglese che arrivava dall’Inghilterra in bici!!! In bici!! Era in viaggio da 3 anni. Era il mio sogno, era un segno del destino averlo incontrato!!

A parte ricoprirlo di domande e scoprire che aveva passato il Natale con Valentina l’anno precedente in Cina (ndr: una delle tante coincidenze che mi capitano in viaggio), gli dissi che avrei voluto provare a fare campeggio libero. E anche se non ero convinta di proseguire il viaggio insieme ad un’altra persona, mi dissi che condividere una parte del mio percorso con un viaggiatore che aveva più esperienza di me, mi avrebbe insegnato tante cose.

Questo incontro diede inizio alla parte più avventurosa e felice di tutto il viaggio.

La prima notte di campeggio libero.
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