Singapore

Singapore è ritorno al futuro, è la Svizzera Asiatica, è perfezione, è divieti, è stravaganza. E’ quello che hai sempre visto in foto dicendo e wow e poi ti ritrovi lì e ti senti infinitamente grata.
36 ore a Singapore
Sono arrivata a Singapore con un autobus notturno, preso a Kuala Lumpur, dopo due settimane di viaggio in Malesia.
L’autobus era strapieno e non proprio comodissimo tanto che quasi non avevo chiuso occhio. Ma aver viaggiato di notte mi aveva consentito di risparmiare tempo e denaro, sopratutto in vista dell’arrivo nella costosa Singapore.
Una volta scesa, un po’ intontita e ormai fin troppo sicura di me, nemmeno ci penso a comprare una local SIM, ma non internet sul telefono per sapere come raggiungere l’ostello. Così mi trascino camminando alla ricerca di un wifi con il mio zaino che ormai pesa sempre di più.
Angelina, non ti riconosco più, ma tutte le tue ansie dove sono finite?
Eh già, nemmeno io mi riconosco!! 🙂 Ma sono la prova vivente che cambiare si può.
Al mio grazioso ostello in China Town ci arrivo dopo circa un’ora e con la schiena a pezzi. Certo la passeggiata era interessante, i prati verdissimi, i grattacieli perfetti, ma il tasso di umidità altissimo e io sono distrutta.
Chiaramente però non ho tempo per riposare visto che il giorno dopo ho un volo per l’Australia!!
Vado subito su Google: cosa fare in poco più 24 ore a Singapore??
Beh, innanzitutto scopro che a Singapore c’è il mare. Lo so, mi sento molto ignorante… ma voi lo sapevate???

E visto che il mare su di me ha un fascino irresistibile, diventa il mio primo obiettivo della giornata. Ci si può andare comodamente in metro e si trova all’isola di Sentosa, che sembra una specie di grande resort, un parco divertimenti, non scherzo se scrivo che sembra di essere in The Truman Show.
Benché l’orizzonte sia pieno di navi merci, il contesto è comunque piacevole, l’acqua ha un temperatura perfetta, e in ogni caso.. sono a Singapore!!
Nel frattempo mi connetto a CouchSurfing, famosa applicazione per trovare o offrire un divano su cui dormire quando si è in viaggio. Non tutti però conoscono la funzione di hangout: serve per trovare altri viaggiatori come te, o local che hanno voglia di incontrarsi e scoprire insieme dei luoghi da visitare. Così conosco Hugo un expat che vive qui ormai da diversi anni. Mi propone di andare a vedere l’accensione delle luci di Natale.
Eh già, perché si stava avvicinando il Natale e io per la prima volta mi trovo al caldo a viverne l’atmosfera: una cosa stranissima visto che, mentre io sono in maniche corte, Babbo Natale è sempre in versione invernale.
Hai mai provato un senso estrema gratitudine?
Mentre passeggio nell’area di Marina Bay, mi sento estremamente fortunata. Ho davanti ai miei occhi uno dei grattacieli più avveniristici al mondo, una di quelle cose che si vedono solo in fotografia e che neanche ti immagini che un giorno lo vedrai dal vivo.

Il Marina Bay Sands é un resort-casino così immenso e stravagante che a guardarlo sembra quasi finto, come l’immagine digitale di un edificio in un film di animazione futuristico. Sul suo rooftop c’è la piscina a sfioro più alta del mondo.
Ogni sera in quella baia costruita direttamente sul mare ha luogo un laser & water show a ritmo di musica che é fra i più belli mai visti.
Ricordo ai tempi di Expo quando assistevo emozionata allo spettacolo dell’Albero della Vita. Ecco, lì era tutto moltiplicato per cento volte.
Alle spalle del gigante, c’è Garden by Bay, un parco incredibile con i suoi finti alberi giganti, che accolgono un vero giardino verticale. Anche lì ogni sera c’e uno spettacolo di luci e musica e centinaia di persone sdraiate per terra a guardarlo.
Hugo mi dice che non me lo posso perdere e così corriamo fino a restare senza fiato per riuscire a vederlo. Hugo che fino al giorno prima neanche sapeva chi fossi, fa di tutto per farmi scoprire la città, senza volere nulla in cambio.
Il ristorante stellato più economico al mondo
Nella lista delle cose da fare in 24 ore a Singapore, non posso assolutamente perdermi uno degli rari street food premiati dalla Guida Michelin.
La specialità è un piatto di pollo in salsa di soia accompagnato da riso o noodles: costa meno di 2€ e naturalmente devo rassegnarmi a fare la coda per sedermi a mangiare.

Singapore, la città dei divieti assurdi
Singapore è famosa anche per essere la città dei divieti. Ce ne sono di ogni tipo e costare multe salatissime. Di fatto Hugo si nasconde per fumare, perché le sue sigarette vengo dalla Malaysia ed è vietato importarle.
In metro ho visto un cartello di divieto di baciarsi o il divieto di trasportare e/o mangiare il durian, un frutto asiatico dall’odore fortemente gradevole. E sono vietati anche i chewing-gum.
Insomma, dietro la faccia così futuristica e perfetta di questa città, c’è n’è una po’ più rigida e poco compatibile col la mia personalità un po’ quirky.
Ma non mi importa, anche questo è viaggiare e imparare.

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