Perché?
Viaggiare da sola: 6 buoni motivi per farlo
Viaggi da sola?
Ma non hai paura?
Perché non vai con qualcuno?
Non ce l’hai un fidanzato?
Sono domande che mi sento ripetere più e più volte durante i miei viaggi in solitaria. Le persone si stupiscono sempre quando a viaggiare in solitaria tanto che all’ennesima domanda: “Ma non hai paura?”, la paura quasi mi viene per davvero.
Ma perché è così? Perché viaggiare da sola viene considerato pericoloso, rischioso, un atto di coraggio? Più volte mi sono sentita dire: sei stata fortunata (a rientrare a casa sana e salva). Allora perché scegliere di partire da sole?
Io ci ho messo degli anni a decidermi a viaggiare da sola.
All’università sognavo di fare l’interrail. Qualche anno dopo avevo preso un biglietto di sola andata per Londra. E poi a un certo punto volevo andare a fare un anno di Work and Holiday in Australia. E sapete che cosa ho fatto di tutte queste cose? Nessuna.
Ero fidanzata e lui non voleva viaggiare; ai miei amici non interessavano queste cose; i miei genitori, figuriamoci, loro non avevano nessuna intenzione di darmi alcun tipo di sostegno, nemmeno morale per queste stupidate da ragazza insoddisfatta e mai contenta di quello che ha, e se proprio vuoi farlo almeno vacci con un’amica!
Il tempo passò e diventai troppo vecchia per il Work and Holiday e guardavo con invidia quelli che la loro vita erano riusciti a cambiarla come volevano e che il loro sogno lo avevano realizzato.
Perché allora rimanevo incollata alla mia scrivania sognando qualcosa di diverso, ma senza fare nulla?
Avevo paura.
Paura del giudizio degli altri, paura di deludere i miei genitori, paura che mi succedesse qualcosa, di trovarmi in pericolo o semplicemente di non sapere cosa fare. Paura di trovarmi a dire: avevate ragione.
Vabè Angelina, ma alla fine, come hai fatto a partire da sola con tutte ste seghe mentali?
Adesso vi spiego.
A un certo punto durante un viaggio di gruppo in Cambogia, così per caso, mi ritrovai sullo stesso tuk tuk insieme a un ragazzo francese che non era de mio gruppo. Era da solo col suo zaino. Mi decisi a parlargli e mi disse che stava viaggiando da solo, aveva preso un periodo di aspettativa di 7 mesi per fare il giro de mondo.
Ed è li che scattò il mio clic.
Dopo svariate notti insonni, chiesi un periodo di aspettativa e decisi di partire finalmente per il mio primo viaggio da sola.
Non è che fosse mi fosse passata la paura. Ma avevo deciso di passare oltre.
Non volevo più rimandare. Non volevo più stare a guardare le vite degli altri. Volevo realizzare il mio sogno senza aspettare che qualcun altro mi aiutasse farlo o di essere vittima delle mie paure. Insomma, come si suol dire, volevo finalmente essere artefice del mio destino.
E sapete cosa mi sono detta dopo i primi colpi di pedale con la bici carica? Stica, quanto pesa?
Ma sopratutto… Perché non l’ho fatto prima??
E allora ecco 6 buoni motivi per viaggiare da sola
1. Meglio fare una cosa da sola, piuttosto che non farla affatto
Volete mettere una cena in solitaria all’ultimo piano del palazzo con infinity pool più famoso di Kuala Lumpur con un giappo a Milano?
Ogni cosa ha il suo tempo. E quella sera volevo sentirmi speciale e coccolata. Non ho fatto una cena in realtà, ho ordinato solo un dolce. Ma mi sentivo fortunata ad essere lì.
Avevo scelto di non dipendere da nessuno e di non avere più rimpianti.
Perché aspettare un fidanzato o un’amica che ci accompagnino?
Io a furia di aspettare sono arrivata a 32 anni, che non è chissà quale età, ma se potessi tornare indietro, lo farei molto prima. Così a 32 anni avrei potuto rifarlo di nuovo 🙂
2. Abbandonare i pregiudizi: il mondo là fuori non è così pericoloso
Viaggiare da sola innanzitutto ci permette di abbandonare i pregiudizi.
Una delle prime prime riflessioni che ho fatto dopo le prime settimane di viaggio è che il mondo non è così cattivo come ce lo descrivono.
Le persone sono sempre state curiose di conoscermi e da alcuni incontri sono nate delle vere e proprie amicizie.
Non sarebbe stato così se avessi rinunciato a scambiare qualche chiacchiera, a chiedere un informazione, a rispondere a qualche domanda.
Inoltre una donna da sola può apparire più indifesa; spesso mi è capitato che mi venisse offerto aiuto, un contatto da chiamare in caso di bisogno, o persino del cibo: in poche parole mi sono sentita tutelata più che in pericolo.
3. Sviluppare un sesto senso
Non sto dicendo che il mondo sia privo di pericoli.
I pericoli ci sono, ma possiamo evitarli.
Le persone a cui chiedevo consiglio prima di partire me lo ripetevano sempre: viaggiando da soli in poche frazioni di secondo impariamo a riconoscere quando una situazione può essere potenzialmente rischiosa.
E così è stato. Non mi sono mai trovata in situazioni realmente critiche. Sarà che sono anche una persona molto prudente, ma quando notavo qualcosa che non mi tornava, cercavo di uscirne.
Una volta arrivai a casa del mio primo host di Warmshower rendendomi troppo tardi conto che avevo fatto confusione con il suo nome straniero. Pensavo fosse una donna e invece mi trovai davanti un uomo. Gli dissi letteralmente che non mi sentivo sicura a stare lì: sono andata via e lui mi ha pure dato una mappa del percorso ciclabile che avrei dovuto seguire.
4. Migliorare la fiducia in se stesse
Quando mi preparavo a partire per il mio viaggio, qualche donna illuminata anziché stupirsi, si complimentava dicendo che più donne dovrebbero fare questo tipo di esperienza.
Viaggiare da sola ci costringe a metterci in gioco in prima persona: non possiamo nasconderci dietro niente e nessuno e nemmeno dietro a noi stesse.
Io che sono sempre stata timidissima e che mi facevo problemi a parlare con sconosciuti, spinta da esigenze del momento mi sono trovata costretta a farlo.
Inoltre dobbiamo imparare a cavarcela da sole facendo leva sulle nostre capacità, anche quelle che non pensiamo di avere, quelle che erano rimaste sotterrate dalle nostre paure.
Quando vi guarderete indietro, vi stupirete per quello che siete riuscite a fare.
5. Affrontare le paure
paura s. f. Stato emotivo consistente in un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia di fronte a un pericolo reale o immaginario o dinanzi a cosa o a fatto che sia o si creda dannoso. [Vocabolario Treccani]
Paura era una delle parole che ripetevo più spesso durante il mio viaggio, ma da subito ho imparato ad affrontarla, era una necessità.
Quando siamo da sole del resto non abbiamo scelta. L’alternativa è restare paralizzate e questo non ci porterebbe da nessuna parte.
Io ad esempio ero terrorizzata dai temporali in montagna. Una volta a metà di una lunga salita capii che non mi restavano molte speranze di restare all’asciutto: le nuvole attorno alla cima non lasciavano dubbi. Chiamai mio fratello per chiedergli cosa fare (ndr: l’aiuto da casa è sempre un ottimo supporto morale). Ma cosa poteva dirmi mio fratello se non di smetterla di avere paura e andare avanti?
Aveva ragione: restare bloccata a 2000 metri ad aspettare un temporale che chissà fra quanto sarebbe arrivato, non mi avrebbe portato a nulla: la cima della montagna non si sarebbe avvicinata a me e io non avrei trovato un riparo stando ferma. Mi sarei trovata col cuore in gola nello stesso punto in cui mi ero paralizzata: decisamente controproducente.
Invece ho continuato a pedalare, guardandomi intorno e cercando probabili ripari. C’erano auto di escursionisti parcheggiate in alcuni punti e incrociavo a volte altri ciclisti. Insomma. avrei in qualche modo un aiuto o un riparo lo avrei trovato.
All’ultimo km un tuono fortissimo. Arrivata in cima, il tempo di una foto, di vestirsi e inizia a grandinare. Avete mai provato a scendere in bici a 2700 metri con la grandine? Dopo pochi tornanti alzo la testa e vedo una casetta di legno perfetta per ripararmi.
6. Imparare a stare da sole
Si dice che prima di stare bene con gli altri, bisogna riuscire a stare bene da soli.
C’è stato un periodo della mia vita in cui pur di non restare da sola, portavo avanti una relazione malata. La sola idea di perderlo mi faceva sentire un profondo vuoto. Dovevo per forza avere qualcuno accanto, anche a discapito della mia felicità.
Le cose piano piano sono cambiate, tanto che adesso a volte viaggiare da sola è quasi un’esigenza.
Come ci sono riuscita?
Niente come un viaggio in bici può metterci di fronte alla solitudine. Possiamo pedalare per chilometri e chilometri senza incrociare nessuno, senza parlare. Siamo noi e il nostro mezzo. Noi, coi nostri pensieri.
All’inizio ci può sembrare strano, quasi impossibile sopportare. A me a volte succedeva di provare ansia, paura e tristezza.
E’ normale.
Poi giorno dopo giorno impareremo ad accettarla e a conviverci e sarà bellissimo.
Ogni giorno, fai qualcosa che ti spaventa. (Eleanor Roosevelt)
E tu hai già fatto un viaggio da sola?
Se ti va fammi sapere come ti sentita, se ti è piaciuto. O se non lo hai ancora fatto, sarò felice di parlarne. Del resto anche io ho iniziato così 😉